Sondaggio SRG «L’Europa nella vita quotidiana»: Già il titolo è sbagliato: si tratta dell’UE! 

I «Bilaterali 1» sono stati firmati con l’UE 25 anni fa e i «Bilaterali 2» 20 anni fa. Su incarico della SRG, l’istituto di ricerca GFS di Berna ha condotto un sondaggio tra gli Svizzeri aventi diritto di voto, sul rapporto tra «Svizzera ed Europa». Gli ambienti pro-UE e i media interpretano i risultati del sondaggio come un Sì ai negoziati in corso con l’UE.

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L’élite dell’UE vuole metterci le briglie!

Bruxelles comanda, la Berna federale capitola e il popolo svizzero dovrebbe tacere e pagare. Questo è il contenuto essenziale del nuovo trattato con l’UE voluto dal Consiglio federale. L’ex presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker disse della Svizzera: «Rimane un’assurdità geostrategica, che abbiamo questa macchia bianca sulla carta geografica europea».

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Raccolte fraudolente di firme: Pro Svizzera condanna l’allarmismo!

Lauterbrunnen, 3 settembre 2024 – Diversi media hanno riportato, in alcuni casi con toni «sensazionalistici», le indagini del Ministero pubblico della Confederazione in relazione alla raccolta fraudolenta di firme per le iniziative popolari. Oltre a diverse altre iniziative popolari, è stata citata l’iniziativa popolare federale sulla «Salvaguardia della neutralità svizzera

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Commissione di studio per la politica di sicurezza sul percorso NATO-UE: Inizia la battaglia per la neutralità!

Lauterbrunnen, 29 agosto 2024 – La commissione di studio “Politica di sicurezza” istituita dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) presenta il suo rapporto. La commissione, unilaterale, volta le spalle alla neutralità svizzera e chiede l’affiliazione militare alla NATO e all’UE. La Commissione è

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Gessler 2.0: NO, grazie!!!

«Nel gergo popolare, il cappello di Gessler è uno strumento che aveva come unico scopo quello di imporre pubblicamente un comportamento di sottomissione. Simboleggia il dominio straniero e l’influenza straniera.» Concretamente, il previsto accordo-quadro significa per noi che: Conclusione: il prezzo per l’accesso al mercato interno dell’UE è troppo elevato!

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Festa federale 2024: «La libertà è un bene prezioso!»

La Confederazione Svizzera festeggia il suo 733° compleanno. In un luogo memorabile, davanti al monumento ai soldati di Forch, il presidente di Pro Svizzera, Stephan Rietiker, ci esorta a essere grati e a difendere con rigore i pilastri fondamentali che hanno portato libertà, prosperità e sicurezza alla Svizzera. È necessario l’impegno di giovani e anziani!

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Una forte iniziativa contro gli eterni affossatori della neutralità!

Lauterbrunnen, 29 maggio 2024 – L’iniziativa popolare federale «Salvaguardia della neutralità svizzera (iniziativa sulla neutralità)» è stata ufficialmente approvata. Il 28 giugno 2024, la Cancelleria federale svizzera ha decretato che l’iniziativa soddisfa tutti i requisiti legali, con 129.806 firme valide. Vedi allegato (file Pdf).Il comitato d’iniziativa è lieto che l’iniziativa

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Il trattato OMS sulle pandemie deve passare dal parlamento

Con 37‘637 firme è stata presentata oggi ai servizi parlamentari la petizione «Trattato OMS sulle pandemie – no grazie». La petizione è indirizzata ai membri del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati. Essa mira a far sì che l’accordo dell’OMS sulle pandemie venga sottoposto al parlamento e non venga firmato. Ai promotori è già stato assicurato il sostegno apartitico all’interno dell’Assemblea federale.

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Oltre 130.000 firme autenticate sono un forte segnale per una politica di neutralità!

Berna, 11 aprile 2024 – L’iniziativa popolare federale «Salvaguardia della neutralità della Svizzera» (iniziativa sulla neutralità) è stata presentata alla Cancelleria federale oggi, giovedì 11 aprile 2024, con 132.780 firme autenticate. La presentazione è avvenuta circa un mese prima del termine legale per la raccolta, fissato all’8 maggio 2024, con un totale di oltre 180.000 firme raccolte. A causa dei limiti di tempo, non tutte le firme hanno potuto essere inviate ai Comuni per l’autenticazione. Per il comitato d’iniziativa apartitico, questo successo è un messaggio forte. Particolarmente negli ultimi mesi, il numero di firme ricevute ha superato le aspettative. Il comitato d’iniziativa è lieto che l’iniziativa sia stata sottoscritta da così tanti cittadini. È un segnale forte che la neutralità della Svizzera deve rimanere un elemento centrale della politica estera, interna e di sicurezza.

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Decisione sul clima della CEDU: Lo Stato autoritario minaccia di sostituire la democrazia!

Lauterbrunnen, 9 aprile 2024 – La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) si è pronunciata a favore di un reclamo presentato dalle cosiddette «Anziane per il clima». La Corte di Strasburgo ha riscontrato una violazione della Convenzione sui diritti umani. Gli Stati hanno l’obbligo di attuare misure contro il riscaldamento globale. La Svizzera non ha adempiuto a questi obblighi. Con questo atto ostile, la Corte europea dei diritti dell’uomo si intromette nella politica svizzera. La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo dimostra in modo eclatante ciò che la Svizzera dovrebbe aspettarsi se venisse posta sotto la giurisdizione della Corte di giustizia dell’UE: uno Stato autoritario antidemocratico.

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Il Consiglio federale adotta il mandato negoziale con l’UE: « Bruxelles comanda – la Berna federale capitola»

Lauterbrunnen, 8 marzo 2024 – Pro Svizzera prende atto con grande preoccupazione che il Consiglio federale ha adottato oggi, venerdì, il mandato negoziale con l’Unione europea. Pro Svizzera osserva che il mandato si basa sui parametri inaccettabili del cosiddetto «Common understanding» concordato in precedenza con la Commissione europea. In altre parole, il Consiglio federale vuole che la Svizzera si faccia intrappolare dall’UE. L’UE decide, l’UE ordina, l’UE giudica e la Svizzera paga.

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Mandato negoziale con l’Unione europea: Presa di posizione di Pro Svizzera nell’ambito della consultazione

Siamo stupiti che Pro Svizzera, la più grande organizzazione extraparlamentare e apartitica per l’indipendenza, la neutralità e la sicurezza della Svizzera, non sia stata invitata a partecipare alla consultazione per un nuovo mandato negoziale con l’Unione europea (UE). Con la presente lettera presentiamo le nostre osservazioni. «Pro Svizzera» L’indipendenza, la

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Pro Svizzera: il Consiglio federale deve difendere con decisione gli interessi del Popolo svizzero

Lauterbrunnen, 13 dicembre 2023 – Dopo la sua elezione, il nuovo consigliere federale Beat Jans ha ripetutamente sottolineato che il Popolo svizzero è il Sovrano, per così dire il «capo». Pro Svizzera accoglie con favore questo messaggio inequivocabile e spera che si attenga fortemente a questo principio durante il suo mandato. L’Assemblea federale ha eletto il Governo per la nuova legislatura. Pro Suisse si congratula con gli eletti e nota che il principio della concordanza in seno al Consiglio federale è stato rispettato e che l’attacco della sinistra e dei Verdi è stato respinto. Il Popolo svizzero vuole stabilità, non lotte di potere tra i partiti. Il neoeletto Consiglio federale deve essere intransigente nel suo impegno a preservare l’indipendenza, la sovranità e la neutralità della Svizzera.

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6 dicembre 1992: no all’integrazione istituzionale nell’UE Pro Svizzera invita alla fermezza!

Oggi ricorrono 31 anni da quando il popolo e i cantoni svizzeri rifiutarono l’adesione allo Spazio economico europeo (SEE). Con un’affluenza alle urne superiore al 78%, il popolo svizzero optò per un percorso indipendente in Europa, non dettato dall’UE. Fu una decisione saggia. La situazione della mal concepita UE viene quotidianamente sottaciuta. Le principali tensioni economiche, politiche e sociali nell’UE sono in aumento. L’immigrazione incontrollata e illegale nell’UE e nell’area Schengen/Dublino – compresa la Svizzera – non viene affrontata né presa sul serio dagli illusi ideologi dell’UE.

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Previsto trattato dell’OMS sulle pandemie: Pro Svizzera si oppone al previsto diktat dell’OMS!

Berna, 5 dicembre 2023 – L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) chiede ai suoi Stati membri di firmare un nuovo trattato sulle pandemie e un nuovo Regolamento sani-tario internazionale. Questi hanno conseguenze di vasta portata sia per la sovranità della Svizzera che per la libertà individuale dei suoi cittadini. Il Consiglio federale mini-mizza la questione e lascia il Parlamento e il Popolo svizzero all’oscuro di tutto.

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La neutralité, ouvrage de la Suisse pour la Paix

La vie politique est rythmée de combats à court, moyen et long terme. Sans l’ombre d’un doute, la préservation d’une neutralité crédible et fructueuse est un objectif stratégique à long terme d’importance majeure pour la Suisse. A l’interne, il s’agit d’une garantie de stabilité pour nos concitoyens. A l’externe, c’est l’apport de notre pays pour la Paix et la stabilité globale.

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25 carri armati dell’esercito svizzero vanno in Germania. Le truppe dell’esercito svizzero vengono abbandonate a sé stesse.

Lauterbrunnen, 26 settembre 2023 – L’organizzazione apartitica Pro Svizzera condanna la decisione della maggioranza (25 voti a 15) del Consiglio degli Stati di mettere fuori servizio 25 carri armati dell’esercito svizzero per venderli alla Germania. Con questo «escamotage» – aggiramento della base legale – si sostituiscono i carri armati della Bundeswehr che sono stati consegnati alla parte belligerante Ucraina. In precedenza, il Consiglio nazionale aveva già approvato l’accordo, che viola la neutralità. La Svizzera sta quindi indirettamente fornendo armi pesanti unilateralmente a una delle parti belligeranti. La transazione è unica nella storia della Svizzera e in realtà si rivela essere un’azione di pubbliche relazioni con l’intento di «compiacere Bruxelles e Washington».

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Scandalosa azione contro la neutralità svizzera: La Berna federale va in guerra come tirapiedi della Corte penale internazionale (CPI)!

Lauterbrunnen, 22 settembre 2023 – L’apartitica Pro Svizzera dichiara che in passato la Svizzera – sulla base della sua credibile neutralità e in quanto Stato depositario del diritto internazionale umanitario di guerra – aveva la rivendicazione, il dovere e il nobile compito di garantire che la dignità umana e i diritti di coloro che soffrivano fossero rispettati da tutte (!) le parti belligeranti. L’obiettivo era sempre quello di garantire che tutte le parti in guerra fossero trattate in modo equo. Nel contempo, la Svizzera neutrale era una mediatrice credibile nella diplomazia di pace e forniva i buoni uffici a questo scopo. In quanto paese neutrale, nel XIX secolo fu designata dalle grandi potenze dell’epoca come sede della Croce Rossa Internazionale (CICR) e fino a poco tempo fa era rispettata e presa sul serio. Solo in

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Il Consiglio federale deve tornare a condurre collegialmente la politica estera

La politica estera svizzera è sempre più influenzata dalla direzione del DDPS, che sostiene palesemente l’adesione alla NATO, affossando progressivamente la neutralità. Pro Svizzera chiede che il Consiglio federale nel suo insieme riprenda finalmente in mano le redini della politica estera, svegli il Dipartimento degli esteri, che sembra essersi addormentato, e metta in rete i vari dipartimenti in modo mirato per una politica estera che rispetti pienamente il mandato di una Svizzera sovrana e neutrale. L’esercito è l’ultima risorsa per mantenere l’indipendenza, ma in nessun caso deve essere il principio guida della politica estera.

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La CF Amherd ha perso la testa

Firmando una dichiarazione d’intenti per l’adesione della Svizzera al sistema «Sky Shield», la signora Amherd ha tradito in modo scandaloso la neutralità svizzera. Questa azione si aggiunge ad anni di fallimenti da parte della consigliera federale Amherd: manca completamente una visione coerente per l’attuazione della neutralità armata e, sotto la

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La leadership del DDPS sulla linea della NATO contraria alla neutralità: La consigliera federale Amherd deve essere fermata

Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) annuncia che il 6.7.23 la ministra della difesa austriaca Klaudia Tanner e il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius saranno ricevuti a Berna dalla consigliera federale Viola Amherd. Il tema principale sarà l’ampliamento della cooperazione in campo militare e la firma di una dichiarazione d’intenti che prevede la partecipazione attiva della Svizzera allo scudo missilistico europeo denominato «European Sky Shields». Nello stesso comunicato stampa si legge che il Consiglio federale intende ampliare la cooperazione militare con la Germania e l’Austria, membri della NATO, (citazione) «anche in considerazione del fatto che il Consiglio federale – pur rispettando la neutralità – vuole orientare la politica di sicurezza e di difesa della Svizzera in modo più coerente di prima verso la cooperazione internazionale».

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Successore Livia Leu

Il Consiglio federale nomina l’ambasciatore Alexandre Fasel segretario di Stato del DFAE. Succede a Livia Leu e si occuperà del dossier UE. Pro Svizzera accoglie la nomina con scetticismo. È più che discutibile che la sua esperienza professionale e il suo background politico gli permettano di rappresentare gli interessi della Svizzera a parità di diritti a Bruxelles.

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«ll Patto dell’OMS mette a repentaglio la sovranità della Svizzera!»

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sta elaborando in sordina un nuovo trattato contro le pandemie. Il Consiglio federale ha già manifestato l’intenzione di firmarlo. «Questo avrebbe conseguenze di vasta portata e significherebbe la fine della nostra libertà e indipendenza», ha dichiarato Stephan Rietiker, presidente di Pro Svizzera, in una conferenza stampa tenutasi a Berna. Per l’avvocato Philipp Kruse, il trattato violerebbe la nostra Costituzione. In un’interpellanza, il consigliere nazionale Franz Grüter chiede al Consiglio federale una serie di risposte e azioni. Il Governo deve informare l’opinione pubblica e il Parlamento in modo trasparente sulle conseguenze di vasta portata e durature di questo pericoloso rafforzamento del potere dell’OMS. Abbiamo bisogno di un dibattito pubblico e democratico, prima che sia troppo tardi.

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La neutralità della Svizzera: una classificazione giuridica

La neutralità della Svizzera è sulla bocca di tutti in questo momento. Oggi vorrei inserire la discussione in un contesto giuridico, soprattutto dal punto di vista del diritto internazionale, perché sono un esperto di tale diritto.

Dividerò la mia presentazione in cinque parti. Dapprima, tratterò la storia della neutralità, quindi le basi giuridiche. In terza battuta, vorrei delineare i diritti e i doveri degli Stati permanentemente neutrali e, in quarto luogo, vorrei affrontare le questioni di politica della neutralità. Nella quinta parte, vorrei esprimere il mio apprezzamento per l’iniziativa a favore della neutralità della Svizzera.

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Seguite in diretta la 1a Assemblea generale di Pro Svizzera! Al mattino ci saranno i saluti della Svizzera romanda e del Ticino e una valutazione dell’attuale situazione da parte del presidente di Pro Svizzera.

Nel pomeriggio, il Prof. Dr. Mark E. Villiger esaminerà l’attuale tema della “neutralità” nella sua presentazione “La neutralità svizzera – una classificazione”. Seguirà una tavola rotonda sulla neutralità svizzera presieduta da Dominik Feusi (Nebelspalter). Partecipano: il Prof. Dr. Mark E. Villiger, Sanija Ameti (Op Libero), il consigliere agli Stati Thierry Burkart (presidente del PLR. I LIberali Svizzera) e il Consigliere nazionale Roger Köppel (editore e caporedattore della Weltwoche).

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Intervista con il dottor Stephan Rietiker: «The Swiss Are Working On A Pro-Neutrality Referendum!»

Unisciti al Dr. Pascal Lottaz, rinomato esperto nel campo degli studi sulla neutralità, per un’avvincente intervista con il Dr. Stephan Rietiker, Presidente di Pro Svizzera. Approfondite le complessità del voto a favore della neutralità in Svizzera e ottenete preziose informazioni dalla competenza del Dr. Rietiker. Non perdetevi questa interessante conversazione che esplora il potenziale impatto del voto sul futuro della Svizzera.

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“Dublino” blocca l’azione indipendente della Svizzera

La Svizzera è membro del sistema Schengen-Dublino. Da tempo l’Italia si rifiuta di rispettare la procedura di Dublino nei confronti della Svizzera. Di conseguenza, i richiedenti l’asilo che arrivano in Svizzera dall’Italia, il paese di primo asilo, non possono più esservi rimandati in conformità con l’Accordo di Dublino. Così, i richiedenti

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Gli Stati del G7 minacciano la Svizzera:
I diplomatici calpestano la sovranità della Svizzera

Gli ambasciatori dei Paesi del G7 (Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Giappone) e dell’Unione Europea stanno facendo pressione sulla Svizzera affinché faccia di più per «rintracciare, congelare ed espropriare» i beni russi. Chiedono alla Svizzera di sottostare ai dettami di una task force speciale. Ipocritamente, gli ambasciatori degli Stati del G7 affermano che la reputazione della Svizzera è altrimenti a rischio. Per Pro Svizzera, ciò significa che, con un dito minaccioso alzato, chiedono alla Svizzera di bypassare la sua legislazione e i suoi diritti fondamentali costituzionali. Minacciano ricatti e ulteriori vessazioni, che Bruxelles in particolare rafforzerà volentieri, anche perché l’UE vuole vincolare istituzionalmente la Svizzera sovrana.

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L’ambasciatore statunitense blatera a vanvera della peggiore crisi della Svizzera

L’ambasciatore statunitense a Berna, Scott Miller, prende posizione sulla guerra in Ucraina in un’intervista alla NZZ del 16 marzo 2023. Con un linguaggio diplomatico straordinariamente ben formulato, egli avanza chiare richieste alla Svizzera. La Svizzera deve consentire immediatamente la fornitura di armi e chiede inequivocabilmente al Parlamento elvetico di modificare la base giuridica. Inoltre, la Svizzera dovrebbe confiscare «abbondantemente» i beni russi e metterli a disposizione per la ricostruzione dell’Ucraina nel quadro degli accordi internazionali. Egli «esorta» la Svizzera a partecipare alla task force «Russian Elites, Proxies and Oligarchs».

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La visita del vicecommissario europeo Šefčovič in Svizzera è un oltraggio! Pro Svizzera chiede un chiarimento urgente

Il vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič è, secondo la definizione di Bruxelles, responsabile delle relazioni tra l’UE e la Svizzera. Ciò che il funzionario UE di formazione moscovita si permette di fare è un affronto inaudito, una mostruosità politica. Ancora più grave è il fatto che il ministro degli Esteri Ignazio Cassis l’abbia fatto letteralmente sfilare in territorio svizzero e durante la sessione federale di primavera.

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Dopo la dichiarazione di neutralità da parte del Presidente della Confederazione Alain Berset: «Gli ambienti politici nazionali e i media fomentano l’odio straniero contro la Svizzera»

Fino a poco tempo fa «consigliere federale preferito» del tabloid Blick, il presidente della Confederazione Alain Berset viene criticato pesantemente per le sue dichiarazioni sulla neutralità non solo dal giornale della Ringier, ma anche dal suo stesso partito. È sorprendente il rimprovero del PS, i cui padri amavano «andare in pellegrinaggio» dagli autocrati comunisti di Berlino Est e Mosca, nono-stante l’allora Unione Sovietica, sotto la guida russa, avesse invaso l’Ungheria e la Cecoslovacchia in violazione del diritto internazionale. A quel tempo, la Svizzera si stava armando contro l’imminente pericolo proveniente dall’Est, cosa che le compagne e i compagni a Berna combattevano sistematicamente.

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«Si rafforzi l’esercito svizzero invece di svendere armi!»

La Germania e altri Stati dell’UE e della NATO vogliono costringere la Svizzera a fornire armi e munizioni direttamente o indirettamente nella zona di guerra in Ucraina. In violazione della sovranità, della Costituzione e delle leggi della Confederazione, ignorano la neutralità permanente, armata e integrale della Svizzera. L’elenco delle idee

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Pro Svizzera condanna l’agitazione poco diplomatica dell’ambasciatrice ucraina

L’ambasciatrice ucraina in Svizzera, Iryna Wenediktova, interferisce nella politica elvetica con dichiarazioni insolitamente poco diplomatiche. L’ambasciatrice afferma che la Svizzera non può essere neutrale nei confronti dell’aggressione russa perché sarebbero violati il diritto internazionale e i diritti umani. Inoltre, la neutralità svizzera si basa su principi di diritto internazionale che

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Invito alla conferenza stampa

Quasi ogni giorno la Berna federale presenta nuove proposte volte ad affossare la nostra comprovata neutralità. Pro Svizzera, con i suoi oltre 25 ́000 membri, vuole porre fine a questa cacofonia e follia giuridica per rafforzare la nostra neutralità svizzera integrale, permanente
e armata.

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Lettera aperta al Consiglio federale<

Egregio presidente della Confederazione Gentili consigliere ed egregi consiglieri federali La guerra in Ucraina ha reso spaventosamente chiaro a tutti noi quanto sia importante avere una Svizzera credibilmente neutrale che possa contribuire al ripri- stino della pace con i suoi «buoni uffici» di mediatrice. La ripresa delle sanzioni dell’UE e

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«Signor Heusgen: stia fuori dalla politica svizzera!»

In vista della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il suo presidente Christoph Heusgen, ha criticato la posizione neutrale della Svizzera nel conflitto ucraino. Essendo una delle più antiche democrazie con una neutralità tradizionalmente radicata, la Svizzera non ha bisogno di lezioni da parte di rappresentanti stranieri

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Materiale bellico svizzero all’Ucraina per vie traverse – Obiettivo: distruggere la neutralità della Svizzera

Lauterbrunnen, 3 febbraio 2023 – Pro Svizzera prende una posizione chiara sulla discussione relativa alla fornitura diretta di materiale bellico svizzero e al suo trasferimento da parte di terzi a Stati in guerra. Per il presidente di Pro Svizzera, Stephan Rietiker, è chiaro: «Avvieremo misure legali adeguate contro qualsiasi ammorbidimento della nostra neutralità e, se necessario, lanceremo un referendum al riguardo». Inoltre, per Pro Svizzera è evidente che gli esponenti che chiedono l’allentamento della base giuridica per l’esportazione di materiale bellico non sono affatto interessati all’Ucraina, bensì alla distruzione della credibilità della neutralità svizzera e, di conseguenza, all’integrazione della Svizzera nell’UE e nella NATO. Pro Svizzera chiede al Consiglio federale di porre un freno deciso a questa politica sbagliata.

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«Dopo il no al SEE, le cose per la Svizzera sono andate molto meglio di quanto molti temevano»

30 anni in retrospettiva – 6 dicembre 1992. Il Consigliere federale guarda “malinconicamente” la telecamera, SRF “10-vor-10” annota in retrospettiva. Il mondo stava per finire per gli abitanti di Berna e per molti dei principali politici dell’epoca. Il 50,3% degli svizzeri dice NO all’adesione al SEE, non vuole far parte di questa struttura internazionale.

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Sound board: UE, ascoltate!

In sei (!) round, è stato “possibile sviluppare una comprensione comune dell’approccio al pacchetto proposto dal Consiglio federale”. Molte parole morbide, che ondeggiano avanti e indietro come onde calde: “Questo approccio aumenta la possibilità di soluzioni. Gli interessi vitali della Svizzera possono essere affrontati meglio. Questo approccio offre quindi buone condizioni per una riconciliazione equilibrata degli interessi”.

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Fondazione dell’Associazione Pro Svizzera

Le tre associazioni “Azione per una Svizzera indipendente e neutrale (AUNS)”, “No all’adesione strisciante all’UE” e “Associazione degli imprenditori contro l’adesione all’UE” si sono battute attivamente negli ultimi anni per la salvaguardia dell’indipendenza, della sicurezza e della neutralità della Svizzera.

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Pro Svizzera
Casella postale
3822 Lauterbrunnen

Telefono: 031 356 27 27
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