Condividi post

Intervento video di Zelenskyj in parlamento: «Politica della vergogna» nella Berna federale!

Berna, 6 giugno 2023 – La maggioranza del Consiglio nazionale conferma il discorso a mezzo video del presidente ucraino Zelenskyj il 14 giugno 2023. Per motivi di politica di neutralità, l'UDC voleva impedire l'intervento video, ma la relativa mozione d'ordine è stata respinta.

L’apartitica Pro Svizzera critica in linea di principio la presenza di un capo di governo straniero in parlamento. L’interlocutore di Zelenskyj è il Consiglio federale, rispettivamente il ministro degli esteri Ignazio Cassis. Inoltre, questo collegamento video è un altro passo falso della maggioranza parlamentare in termini di politica di neutralità. Il Consiglio nazionale sta seguendo un pericoloso percorso a zig zag che sta danneggiando enormemente la credibilità della Svizzera neutrale.

Inoltre, annacqua la separazione costituzionale delle responsabilità tra esecutivo e legislativo in modo quasi illegale e grottesco. La Svizzera fornisce ampi aiuti alla popolazione civile dell’Ucraina, non da ultimo accogliendo i rifugiati. Per Pro Svizzera è estremamente discutibile che una parte in conflitto possa utilizzare unilateralmente e ufficialmente il parlamento svizzero come piattaforma per avanzare le proprie richieste alla Svizzera.

Il PS svizzero accusa i critici dell’apparizione di Zelenskyj di assecondare la leadership russa. Un’accusa oltraggiosa, assurda e malevola. Tra tutti i partiti, è proprio quello che, nella recente storia europea, si recava in pellegrinaggio a Berlino Est e a Mosca, a comportarsi da «moralizzatore». Il PS non ha mai preso le distanze dai suoi compagni estremisti di sinistra che, soprattutto durante la minaccia sovietica, ricevevano donazioni da Mosca per presunte «opere di pace» e inneggiavano alla disumana ideologia stalinista.

Il PS ha ancora nel suo programma l’abolizione dell’esercito svizzero e non tralascia nulla per indebolire la difesa nazionale. Il che mette il PS in forte contraddizione con la sua posizione sulla guerra in Ucraina.

Pro Svizzera è delusa anche dagli altri partiti che, a quanto pare, non sono tuttora in grado di leggere correttamente la bussola della politica di neutralità. Nel 1946 – un anno dopo la fine della Seconda guerra mondiale – il primo ministro britannico Winston Churchill non poté presentarsi in parlamento in occasione del suo viaggio in Svizzera e dovette rinunciare a recarsi all’Università di Zurigo. Sarebbe una dimostrazione di rispetto per la Gran Bretagna se la politica svizzera rimanesse coerente. Non dimentichiamo che la Gran Bretagna aveva combattuto per la libertà dell’Europa a un costo enorme di sangue. Pro Svizzera respinge l’attuale «politica della vergogna» di Berna, incompatibile con la neutralità. Il fatto che l’apparizione in video del presidente ucraino avvenga durante una pausa della sessione dimostra quanto questa azione sia assurda, ridicola e inutile: a quanto pare il parlamento sta degenerando in una «pausa clown».