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Il CEO di RUAG invita a non rispettare leggi e accordi: La direttrice di RUAG deve andarsene!

La direttrice di RUAG, Brigitte Beck, si dimostra gravemente sconsiderata interferendo nella politica estera e di neutralità della Svizzera. Ritiene che le dichiarazioni di non riesportazione di armi e munizioni debbano essere ignorate.

Qual è la posta in gioco? La legge sul materiale bellico vieta agli Stati che si sono procurati materiale bellico svizzero di cederlo a Stati belligeranti. Nello specifico, si trattava di una richiesta della Germania di cedere all’Ucraina munizioni prodotte in Svizzera. Altre richieste sarebbero arrivate da Spagna e Danimarca. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno confermato più volte la base giuridica del divieto di trasferimento. In aprile, durante la sua visita al governo tedesco, il Presidente della Confederazione, Alain Berset, ha chiarito in modo inequivocabile che non si può chiedere alla Svizzera di violare la legge.

La RUAG appartiene alla Confederazione. Per questo motivo il movimento apartitico Pro Svizzera, ritiene grave la questione e chiede che il Consiglio federale prenda rapidamente le distanze dalle dichiarazioni della signora Beck. Inoltre, dopo queste dichiarazioni, la signora Beck non è più sostenibile come CEO di RUAG MRO Holding AG e deve essere sostituita. Per Stephan Rietiker, presidente di Pro Svizzera, le dichiarazioni della signora Beck sono scandalose: «Il Consiglio di amministrazione di RUAG deve intervenire immediatamente, altrimenti RUAG rischia di diventare complice di chi viola la legge».

Pro Svizzera sottolinea come l’invito a violare le leggi e gli accordi giuridicamente vincolanti, abbia rilevanza penale e possa essere sanzionato legalmente.