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“Dublino” blocca l’azione indipendente della Svizzera

La Svizzera è membro del sistema Schengen-Dublino. Da tempo l’Italia si rifiuta di rispettare la procedura di Dublino nei confronti della Svizzera. Di conseguenza, i richiedenti l’asilo che arrivano in Svizzera dall’Italia, il paese di primo asilo, non possono più esservi rimandati in conformità con l’Accordo di Dublino. Così, i richiedenti entrano nella procedura d’asilo svizzera in violazione dell’accordo – si parla a breve termine di 300 persone! Si sorvola irresponsabilmente su questo aspetto, con il risultato che il sistema d’asilo svizzero è sempre più sotto pressione. Non è solo l’Italia a soffrire dei “buchi” della frontiera esterna di Schengen, anche le cifre dell’asilo in Svizzera stanno aumentando in modo allarmante. L’Italia sta violando un accordo giuridicamente vincolante e sta attaccando la sovranità della Svizzera. Pro Svizzera chiede al Consiglio federale di adottare rapidamente misure efficaci:

  • Aumentare massicciamente la protezione delle frontiere, se necessario con personale militare aggiuntivo. Respingimento direttamente alla frontiera.
  • Intensificazione del dialogo politico.
  • Sospensione dei pagamenti al governo di Roma (compresi quelli per la coesione).
  • Considerare l’avvio di una procedura per rottura di contratto presso la Corte di giustizia dell’UE (CGUE).

Ancora una volta appare chiaro che il sistema “Dublino” è un “programma per quando tutto va bene”, che non funziona in caso di emergenza, ma che limita la Svizzera nella sua legislazione indipendente attraverso leggi di livello superiore. L’UE è fondamentalmente divisa e non riuscirà a trovare una soluzione paneuropea alla questione dei rifugiati, come auspicato dagli euroturbo. Pro Svizzera chiede anche ai partiti politici di includere nella discussione la possibilità di rescindere l’accordo.