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«Signora Amherd e signor Cassis: siete sulla strada sbagliata!»

Lauterbrunnen, 26 marzo 2024, ore 14.00 – Lo studio «Sicurezza 2024», pubblicato oggi dall'Accademia militare ACMIL e dal Center for Security Studies (CSS) del Politecnico di Zurigo, conferma ancora una volta che le richieste politiche di Pro Svizzera sono ampiamente sostenute dalla maggioranza della popolazione svizzera.

Svizzera – Unione europea

Una netta minoranza di appena il 17% degli intervistati è favorevole all’adesione incondizionata all’Unione europea (UE) [punto 4.1 dello studio]. A livello stabile, l’82% è favorevole alla cooperazione economica con l’UE senza adesione [punto 4.1]. Ciò significa che la maggioranza è favorevole alla cooperazione economica senza legami istituzionali con l’UE.

Neutralità

L’altissimo livello di sostegno alla neutralità svizzera rimane praticamente stabile rispetto agli anni precedenti, e ciò nonostante la guerra in Ucraina. Sebbene gli ambienti politici e intellettuali e i cosiddetti «media leader» stiano conducendo una campagna contro la neutralità, cercando di annacquarne i contenuti fondamentali, il 91% degli svizzeri è a favore della neutralità [punto 5.1].

Il 76% vorrebbe che la Svizzera svolgesse una maggiore opera di mediazione nei conflitti [Punto 4.2].

A causa dell’attuale situazione dell’Esercito svizzero, tuttavia, gli intervistati esprimono realisticamente la preoccupazione che la neutralità non possa più essere protetta in modo credibile dal punto di vista militare [49%, punto 6.1]. Di conseguenza, la netta maggioranza dei cittadini intervistati chiede un «ottimo addestramento» [92%, punto 6.2] e un «equipaggiamento completo» per l’esercito [79%, punto 6.2].

NATO e European Skyshield

Come in precedenza, solo il 30% è ancora favorevole all’adesione alla NATO [punto 4.5]. Il 55% è d’accordo con un riavvicinamento all’Alleanza di difesa occidentale, a condizione che il riavvicinamento rimanga a livello di colloqui e pianificazione (per esempio nei settori della tecnologia e degli armamenti) [punto 4.6]. La difesa aerea congiunta con gli Stati europei e con la NATO è sostenuta incondizionatamente solo dal 14%; il 48% è «abbastanza d’accordo» [punto 4.7]. Il risultato del sondaggio evidenzia un livello molto elevato di scetticismo e incertezza nei confronti dell’iniziativa European Skyshield della responsabile del DDPS Viola Amherd.

Posizioni invariate di Pro Svizzera

Per Pro Svizzera, i risultati dello studio «Sicurezza 2024» non comportano alcun cambiamento nelle sue linee politiche. La Svizzera non aderirà all’UE o alla NATO, nemmeno in modo «strisciante», e persegue una politica coerente di neutralità. In particolare, Pro Svizzera chiede:

  • Nessuna adesione all’UE e nessuna integrazione istituzionale (ossia nessuna ripresa automatica, risp. «dinamica» del diritto UE e nessun tribunale UE per la risoluzione delle controversie).
  • Nessuna adesione alla NATO.
  • Nessun legame istituzionale con la NATO e nessuna truppa di terra svizzera per le esercitazioni e le operazioni di combattimento della NATO.
  • Equipaggiamento rapido e completo dell’esercito svizzero; massiccio potenziamento, anche in termini di personale, delle truppe da combattimento.
  • Ripristino della neutralità armata permanente.
  • Deposito dell’iniziativa sulla neutralità l’11 aprile 2024.

Pro Svizzera: «È necessario un ripensamento da parte del Consiglio federale!»

L’intero Consiglio federale, e in particolare il ministro degli esteri Ignazio Cassis e la ministra della difesa Viola Amherd, devono finalmente adempiere al loro mandato. Devono finalmente attuare la volontà del popolo svizzero e far valere gli interessi generali di una Svizzera indipendente e neutrale nei confronti dell’estero. I risultati dello studio «Sicurezza 2024» non assegnano loro in alcun modo un assegno in bianco per proseguire oltre sulla strada intrapresa verso l’adesione all’UE e alla NATO.