Lauterbrunnen, 29 maggio 2024 – L’iniziativa popolare federale «Salvaguardia della neutralità svizzera (iniziativa sulla neutralità)» è stata ufficialmente approvata. Il 28 giugno 2024, la Cancelleria federale svizzera ha decretato che l’iniziativa soddisfa tutti i requisiti legali, con 129.806 firme valide. Vedi allegato (file Pdf).Il comitato d’iniziativa è lieto che l’iniziativa sulla neutralità abbia ricevuto un così forte sostegno. La sua riuscita è una forte risposta al gruppo «Neutralità nel XXI secolo», che oggi ha adottato un manifesto per la distruzione della neutralità.
Il gruppo guidato dal professore emerito Thomas Cottier – meglio conosciuto come UE-Turbo – lancia oggi un manifesto sulla «Neutralità nel XXI secolo». In realtà, il documento è un’agenda della «classe politique», di un’autoproclamata élite e degli internazionalisti. Il contenuto del manifesto mira a minare la neutralità – tuttora uno dei pilastri più importanti della concezione svizzera dello Stato – fino a farla scomparire: metaforicamente parlando, «l’uovo viene succhiato finché non rimane solo il guscio vuoto». Il Comitato dell’Iniziativa sulla neutralità è convinto che le Svizzere e gli Svizzeri vogliano una neutralità permanente, armata e integrale, come l’Iniziativa chiede sia sancita nella Costituzione federale.
Il manifesto si chiama «Neutralità nel XXI secolo». Questo termine è già improprio, perché la neutralità non è legata al tempo e per la Svizzera è un concetto permanente. Come uno scoglio nel mare, sfida i capricci dei tempi e gli adeguamenti allo Zeitgeist.
Il manifesto è in gran parte formulato in modo vago. Questa mancanza di impegno è pericolosa e mostra ciò che il gruppo «21» vuole in realtà: la strisciante rinuncia alla sovranità, alla sicurezza, alla diplomazia di pace e alla tradizione umanitaria della Svizzera. Il gruppo vuole che la Svizzera entri a far parte dell’Unione Europea e della NATO, il che significa che dei militi dell’esercito svizzero dovrebbero essere uccisi per interessi stranieri.
Là dove il manifesto diventa concreto, esso richiede una rottura con la concezione svizzera dello Stato. Esso «insegna» che la neutralità è un mezzo per raggiungere un fine. Sbagliato. La neutralità fa parte dell’identità della Svizzera. Un altro errore: il manifesto mette gli accordi internazionali sullo stesso piano della Costituzione federale. È qui che il gruppo «21» si scontra fondamentalmente e frontalmente con la democrazia diretta della Svizzera e manifesta la sfacciataggine di un’élite. La Costituzione federale è la base della sovranità della Svizzera. Le cittadine e i cittadini svizzeri costituiscono il sovrano. Pertanto, la Costituzione federale non può essere trattata come un’appendice del diritto internazionale.
Il manifesto chiede inoltre che la Svizzera si opponga rigorosamente all’«aggressore» in caso di conflitto. Questo automatismo è innanzitutto un’assurdità in termini di politica estera ed è la fine della neutralità.
Le richieste degli affossatori della neutralità distruggono la pretesa morale di una neutralità credibile, in primo luogo di non voler fare la guerra e in secondo luogo – come richiesto dall’iniziativa sulla neutralità – di prevenire i conflitti in modo pacifico e di risolverli pacificamente.
Il Comitato è fiducioso che la chiarezza dell’iniziativa sulla neutralità, che si basa sull’esperienza storica e attuale, fermerà il cammino sbagliato degli internazionalisti.