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L’imminente mandato negoziale UE: Il «Common understanding» è il certificato di resa della Svizzera

Lauterbrunnen, 30 gennaio 2024 – Il movimento apartitico Pro Svizzera è molto preoccupato per il futuro della Svizzera. Com'era prevedibile, la Commissione della politica estera del Consiglio nazionale (CPE-N) sostiene un'integrazione istituzionale della legislazione e della giurisdizione elvetica in quelle dell'Unione europea..

L’esame approfondito dei documenti disponibili, come il «Common understanding”, dimostra che il governo svizzero non è riuscito a far valere gli interessi fondamentali della Svizzera. Il risultato è che le richieste sostanziali dell’UE contenute nell’Accordo-quadro, annullato nel 2021, rimangono in vigore e vengono addirittura estese.

L’approccio basato su un pacchetto, sbandierato con tanto «entusiasmo», si rivela essere un «castello in aria» anzi, un «imballaggio ingannevole» che mira a rendere i pilastri dello Stato svizzero «maturi per l’adesione all’UE».

L’UE pretende:

  • che la Corte di giustizia dell’UE rimanga l’autorità decisionale finale nella risoluzione delle controversie;
  • la ripresa «dinamica e automatica» del diritto comunitario per tutti gli accordi esistenti e futuri;
  • un regime di sanzioni dittatoriali per punire la Svizzera se la democrazia diretta elvetica non si piegherà al diritto dell’Unione europea;
  • che la Svizzera effettui dei pagamenti annui netti;
  • che la Svizzera adotti la direttiva UE sulla cittadinanza europea.

Pro Svizzera teme inoltre che il Consiglio federale e le sue cerchie amministrative strettamente legate all’UE, con i legami istituzionali previsti stiano facendo di tutto per scavalcare il popolo sovrano.

Pro Svizzera si batterà con tutte le sue forze contro un’annessione istituzionale all’UE, con l’obiettivo di condurre con successo la Confederazione verso un futuro senza diktat dell’UE.

Pro Svizzera pubblicherà una versione commentata del «Common understanding».