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Attacco degli Stati Uniti alla sovranità svizzera: l’ambasciatore americano a Berna deve essere convocato immediatamente!

Le notizie diffuse dai media si moltiplicano. I funzionari del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti vogliono recarsi in Svizzera la prossima settimana e scambiare informazioni con i rappresentanti dell’industria locale delle materie prime e con il Segretariato di Stato per gli Affari Economici (Seco) sotto il dubbio titolo di lavoro «Prospettive dei mercati energetici europei». A ben vedere, si tratta ovviamente di costringere la Svizzera a sottostare al regime statunitense delle sanzioni contro la Russia. In concreto, Washington vuole da tempo costringere la Svizzera a far parte della task force «Russian Elites, Proxies and Oligarchs (Repo)», guidata dall’amministrazione Biden, con l’obiettivo di congelare o espropriare praticamente tutti i beni russi in Svizzera, ignorando le leggi svizzere e i diritti costituzionali fondamentali della Confederazione. Ora, l’amministrazione Biden vuole anche dare un giro di vite alle aziende produttrici di materie prime con sede in Svizzera. Ciò ricorda le stucchevoli manovre di ricatto degli Stati Uniti nel contesto degli averi in giacenza. Singoli politici statunitensi si fanno notare attaccando la Svizzera in modo ingiustificato, senza fatti e senza basi legali. Poi, nel migliore dei modi «imperialisti», le autorità finanziarie statunitensi si lanciano all’assalto del paese. Per il movimento apartitico Pro Svizzera, si tratta di un attacco inaccettabile alla sovranità della Confederazione elvetica, alla sua Costituzione federale e alle sue leggi. Il Consiglio federale deve contrastare con forza questa politica di ricatto e di potere. I funzionari delle autorità statunitensi non possono svolgere missioni di raccolta di informazioni sul territorio svizzero. L’ingresso dei relativi funzionari statunitensi deve essere impedito. I dipendenti delle autorità federali non devono in alcun modo lasciarsi coinvolgere nei suddetti colloqui con funzionari statunitensi.

L’ambasciatore americano in Svizzera, Scott Miller, deve essere convocato immediatamente. Bisogna dirgli chiaramente che la Svizzera non tollererà alcuna interferenza nella sua politica estera o di sanzioni. La portata delle sanzioni contro altri Stati è e rimane una questione di competenza della Svizzera. Pro Svizzera è contrariata dal fatto che il ministro degli affari esteri, il consigliere federale Ignazio Cassis, voli in fretta e furia a Bruxelles – dalla serie «prendere un gelato con la Commissione UE» – e corteggi il vicepresidente della Commissione UE, Maroš Šefčovič, senza alcun beneficio percepibile. Il consigliere federale Cassis deve finalmente schierare dei pesi massimi che tutelino la sovranità, la neutralità, la posizione economica e finanziaria e la sicurezza della Svizzera.