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Sondaggio SRG «L’Europa nella vita quotidiana»: Già il titolo è sbagliato: si tratta dell’UE! 

I «Bilaterali 1» sono stati firmati con l'UE 25 anni fa e i «Bilaterali 2» 20 anni fa. Su incarico della SRG, l'istituto di ricerca GFS di Berna ha condotto un sondaggio tra gli Svizzeri aventi diritto di voto, sul rapporto tra «Svizzera ed Europa». Gli ambienti pro-UE e i media interpretano i risultati del sondaggio come un Sì ai negoziati in corso con l'UE.

Questo è falso, fuorviante e scorretto, e dimostra che i sostenitori dell’adesione all’UE stanno spudoratamente abusando del termine «Bilaterali». Il trattato in corso di trattativa con l’UE include 1. l’adozione dinamica, cioè automatica, del diritto UE. 2. la subordinazione alla Corte di giustizia dell’UE, ossia al tribunale della controparte. 3. pagamenti periodici di miliardi all’UE. Il sondaggio è in parte manipolatorio, in quanto gli intervistati potevano dire sì o no solo al concetto «bilaterale», ma non all’adozione dinamica del diritto UE, al controllo della democrazia diretta da parte dei giudici UE e ai pagamenti miliardari periodici all’UE.

Tuttavia, i risultati confermano chiaramente la posizione del movimento apartitico Pro Svizzera: gli intervistati vogliono accordi bilaterali per salvaguardare gli interessi della Svizzera, conclusi sulla base di partner paritari. L’eccessiva immigrazione dall’UE è una minaccia per i posti di lavoro e per la prosperità della Svizzera. La burocrazia dell’UE, con la sua sempre maggiore frenesia normativa, rappresenta una minaccia crescente, non da ultimo per il diritto alla libertà personale e nazionale degli elettori svizzeri.