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Controprogetto del Consiglio degli Stati all’iniziativa sulla neutralità: «L’iniziativa sulla neutralità viene presa sul serio!»

Lauterbrunnen, 19 giugno 2025 – Il Consiglio degli Stati respinge l'iniziativa popolare federale «Salvaguardia della neutralità svizzera» (iniziativa sulla neutralità). Tuttavia, decide di presentare un controprogetto. Il lungo processo decisionale della Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) e il controprogetto del Consiglio degli Stati dimostrano che le richieste dell'iniziativa popolare vengono prese sul serio.

Ampio consenso alla neutralità svizzera

L’attuale studio «Sicurezza 2025» dell’Accademia militare (MILAK) del Politecnico federale di Zurigo mostra che, nonostante la situazione mondiale, l’abbandono di una politica di neutralità credibile da parte della Berna federale e i continui attacchi da parte di coloro che vorrebbero abolirla, l’87% della popolazione svizzera è chiaramente a favore della neutralità. Allo stesso tempo, una netta maggioranza degli intervistati chiede una forte difesa militare del paese. Rispetto a studi precedenti, è più forte la disponibilità alla cooperazione militare con la NATO e con l’UE. Tuttavia, le domande poste nello studio non consentono affatto di interpretare, come fa il DDPS, che la Svizzera voglia ora un partenariato di difesa militare con l’UE e la NATO.

 

Come proseguirà l’iniziativa?

Il comitato promotore dell’iniziativa per la neutralità esaminerà ora il controprogetto del Consiglio degli Stati. Resta da vedere quale sarà la decisione del Consiglio nazionale durante la sessione autunnale.

 

Che cosa vuole l’iniziativa popolare?

L’iniziativa per la neutralità vuole, con l’articolo 54a, sancire concretamente nella Costituzione federale la neutralità svizzera, affinché questo termine non possa essere interpretato a piacimento:

  1. La Svizzera è neutrale. La sua neutralità è permanente e armata.
  2. La Svizzera non aderisce ad alleanze militari o difensive. È fatta salva una collaborazione con tali alleanze in caso di aggressione militare diretta contro la Svizzera o in caso di atti preparatori in vista di una simile aggressione.
  3. La Svizzera non partecipa a scontri militari tra Stati terzi e non adotta neanche misure coercitive non militari nei confronti di Stati belligeranti. Sono fatti salvi gli obblighi verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e i provvedimenti volti a impedire l’elusione delle misure coercitive non militari adottate da altri Stati.
  4. La Svizzera si avvale della propria neutralità permanente per prevenire e risolvere i conflitti e offre i propri buoni uffici in qualità di mediatrice.

L’essenza unica della neutralità svizzera

La neutralità svizzera, ossia la neutralità permanente, armata e integrale, è lo strumento più importante per garantire la pace al nostro paese. Ciò vale soprattutto per i tempi odierni. Essa garantisce che un nemico non attacchi la Svizzera. Tuttavia, i presupposti per questa prevenzione della guerra sono la credibilità, l’affidabilità e la fiducia nella politica di neutralità della Svizzera.

 

La Svizzera deve posizionarsi a livello mondiale

La credibilità a livello mondiale della Svizzera quale paese neutrale, comprende anche la rinuncia a mezzi coercitivi non militari (sanzioni economiche, sanzioni diplomatiche, restrizioni di viaggio, ecc.).

Solo una neutralità integrale, che in caso di crisi possa essere imposta con mezzi militari propri, è credibile e viene rispettata dagli altri Stati.

 

La questione fondamentale: neutralità credibile o guerra?

La Svizzera ha un’alternativa: la neutralità integrale o la guerra? Solo attraverso la neutralità integrale la Svizzera può evitare di essere coinvolta in guerre. Solo così la Svizzera non è belligerante per nessuno. Non è amica di nessuna delle parti in guerra, ma non è nemmeno nemica. Questo la protegge da un attacco al nostro paese.

 

Contatto:

ex. Consigliere nazionale Walter Wobmann, Presidente del Comitato “Iniziativa sulla neutralità”, 079 435 45 61