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Sondaggio d’opinione palesemente tendenzioso sulla politica UE: Interpharma tenta di manipolare

Lauterbrunnen, 18 marzo 2025 - L'associazione di categoria Interpharma pubblica un sondaggio d'opinione finanziato dall'associazione stessa sui «rapporti Svizzera - Unione Europea». Il sondaggio d'opinione del settore farmaceutico intende dimostrare che la maggioranza della popolazione svizzera è a favore della via bilaterale con l'UE e sostiene il risultato del pacchetto di accordi con l'UE previsto dalla maggioranza del Consiglio federale.

Questo risultato si basa su un elenco di domande che non consente altre conclusioni. Anche Pro Svizzera è infatti favorevole agli accordi bilaterali con altri Stati e a relazioni regolamentate con l’UE, proprio perché non vuole diventarne membro. Non è una novità. Da secoli la Svizzera conclude accordi bilaterali per tutelare i propri interessi. Ma ciò deve avvenire su un piano di parità e a condizioni eque, in modo che la sovranità e la democrazia diretta della Svizzera non vengano distrutte nella loro essenza. 

Sondaggio manipolatorio

Interpharma cerca di presentare il nuovo pacchetto negoziale con l’UE come se fosse già stato accettato dalla popolazione. Questo non è serio, perché i testi del trattato non sono ancora stati resi pubblici. Interpharma strumentalizza un sondaggio per i propri scopi, al fine di accattivarsi il favore della popolazione per l’integrazione istituzionale nell’UE.

È un trattato di sottomissione

Pro Svizzera rimane ferma sulla sua posizione: in base al «Common Understanding» – dichiarazione congiunta del Consiglio federale e della Commissione europea che ha stabilito prima dei negoziati ciò che non sarà oggetto di contrattazione – si tratta di un trattato di sottomissione. Non ha nulla a che vedere con la via bilaterale. È vero il contrario: la democrazia svizzera, la sua legislazione e la sua giurisdizione saranno subordinate alla Corte di giustizia UE, il nuovo diritto UE dovrà essere obbligatoriamente ripreso, se del caso sotto minaccia di sanzioni, e il contribuente svizzero dovrà versare miliardi a Bruxelles. Ciò è in contrasto con un rapporto bilaterale tra partner di pari diritti. Pro Svizzera analizzerà i testi del trattato e si batterà con tutte le sue forze per opporsi alla sottomissione all’UE.