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Neutralità o guerra

Intervento all'assemblea generale di “Pro Svizzera” del 5 aprile 2025 a Berna di Walter Wobmann, a. Consigliere nazionale, vicepresidente di Pro Svizzera.

Un anno fa abbiamo presentato alla Cancelleria federale l’iniziativa popolare «Sì alla neutralità svizzera» con 130 000 firme valide.

 

Cosa vuole l’iniziativa?

 

La neutralità svizzera è diventata oggetto di manovre politiche. Si cerca ora apertamente un avvicinamento alla NATO e un avvicinamento militare all’UE. La Svizzera non può più perseguire la sua politica di pace e di mediazione. Questo mette in pericolo la nostra sicurezza. D’altra parte, la neutralità gode ancora di un’ottima reputazione.

Per questo motivo, l’articolo 54a della Costituzione federale dovrebbe concretizzare la neutralità svizzera, in modo che non sia più soggetta a interpretazioni arbitrarie:

  1. La Svizzera è neutrale. La sua neutralità è permanente e armata.
  2. La Svizzera non aderisce ad alleanze militari o difensive. È fatta salva una collaborazione con tali alleanze in caso di aggressione militare diretta contro la Svizzera o in caso di atti preparatori in vista di una simile aggressione.
  3. La Svizzera non partecipa a scontri militari tra Stati terzi e non adotta neanche misure coercitive non militari nei confronti di Stati belligeranti. Sono fatti salvi gli obblighi verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e i provvedimenti volti a impedire l’elusione delle misure coercitive non militari adottate da altri Stati.
  4. La Svizzera si avvale della propria neutralità permanente per prevenire e risolvere i conflitti e offre i propri buoni uffici in qualità di mediatrice.

La neutralità della Svizzera è un modello di successo collaudato e una componente centrale della nostra concezione di democrazia diretta. Rappresenta una forma di politica di pace che consente al paese di facilitare i negoziati di pace, di agire come mediatore e di fornire aiuti umanitari. Inoltre, la neutralità è essenziale per il diritto internazionale umanitario e per istituzioni come il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR).

Grazie alla neutralità svizzera, numerose guerre hanno potuto essere evitate e per secoli la pace è stata mantenuta in Svizzera. La neutralità è lo strumento più importante per il mantenimento della pace.

Ciò vale non solo per il passato, ma anche per i tempi moderni. I presupposti di questa prevenzione della guerra sono credibilità, affidabilità e fiducia.

 

La neutralità è utile e protegge!

 

La neutralità è il più efficace scudo per garantire la sicurezza della popolazione. È la comprovata e ragionevole assicurazione sulla vita del nostro paese. Senza di essa, la Svizzera perde valore agli occhi del mondo. Inoltre, abbiamo bisogno di un esercito forte, ma non che rinunci alla neutralità e si metta al servizio della NATO. Il suicidio per paura di morire non è mai stata una buona soluzione.

No, il Consiglio federale non ha il diritto di gestire la neutralità in modo «flessibile» a suo piacimento. L’iniziativa sulla neutralità toglie al Consiglio federale la «flessibilità» che gli consente di coinvolgere le Svizzere e gli Svizzeri in guerre. Anche con le sanzioni economiche, cioè il tentativo di affamare altri paesi, diventiamo noi stessi dei belligeranti.

L’iniziativa per la neutralità impone ai governanti l’obbligo di mantenere la pace. Essa vuole tornare a una neutralità permanente, armata e integrale. Il Consiglio federale non deve avere alcun margine di manovra per far precipitare la Svizzera in una guerra mondiale- nemmeno attraverso sanzioni economiche.

Dobbiamo fermare l’adesione strisciante alla NATO. Altrimenti un giorno saremo costretti a «guerre non nostre» e a piangere la morte di Svizzere e Svizzeri su campi di battaglia stranieri. Siamo a cinque minuti dalla mezzanotte!

La neutralità della Svizzera ha portato al nostro paese sicurezza, rispetto, prosperità e credibilità nella politica estera. È il miglior presupposto per mantenere la pace, la sicurezza e l’indipendenza della Svizzera.

 

Neutralità o guerra? La scelta è nostra.

 

Scarica la presentazione (PDF)