L’elezione di Martin Pfister in Consiglio federale è degna di nota. Markus Ritter, entrato da favorito, è stato battuto da Pfister, che da sconosciuto ha saputo giocare bene le sue carte e ottenere il sostegno necessario. L’ago della bilancia è stato il PLR, che ha appoggiato Pfister per il suo profilo liberale in economia ma progressista nei temi sociali. Questo spostamento evidenzia l’orientamento centrista dei liberali, che hanno preferito un candidato più aperto su certe tematiche rispetto a Ritter, candidato da me preferito per il suo profilo chiaramente di destra e per la sua leadership. Pfister è favorevole a maggiori collaborazioni con la NATO, pur dicendosi contrario a un’adesione, ma la vera preoccupazione riguarda il suo atteggiamento verso l’UE. Il rischio è che, in nome del “pragmatismo liberale”, accetti compromessi dannosi per la nostra sovranità, il che spiegherebbe il forte sostegno ricevuto dal PLR.
Ora che è stato eletto, gli auguro buon lavoro, ma con una chiara aspettativa: il capo del DPPS deve ripristinare la neutralità armata, evitando qualsiasi posizionamento o azione che comprometta l’imparzialità della Svizzera. Inoltre, è essenziale che l’accordo di sottomissione con l’UE, ribattezzato Bilaterali III per renderlo meno indigesto, venga sottoposto a referendum obbligatorio. Durante le audizioni con la Frazione UDC alle Camere federali Ritter si era detto favorevole, mentre Pfister è stato evasivo, lasciando intendere che preferirebbe il referendum facoltativo, che faciliterebbe l’approvazione dell’accordo di sottomissione all’UE.
Pfister ha ora la responsabilità di dimostrare di essere un Consigliere federale capace di tutelare l’indipendenza, la neutralità e la sovranità popolare. Su questi principi non faremo sconti.

Piero Marchesi,
Consigliere nazionale UDC e
Membro del Comitato di Pro Svizzera
Perciò NO al previsto trattato di sottomissione all’UE / NO a Gessler 2.0!
Non vogliamo: OBBEDIRE, SOPPORTARE, PAGARE E TACERE.