Pro Svizzera, insieme ai suoi partner, analizzerà gli accordi e ne valuterà le ripercussioni sulla sovranità, sulla democrazia diretta, sulla giurisdizione, sulla piazza economica, sul mercato del lavoro, sull’immigrazione, sulla sicurezza energetica, sulla politica idrica, sulla politica sanitaria, sulla tutela dell’ambiente e sulla protezione degli animali.
Per Pro Svizzera è chiaro che gli elementi già noti del pacchetto di accordi, quali la ripresa automatica e dinamica del diritto del mercato interno dell’UE, l’estensione della libera circolazione delle persone, il controllo delle decisioni popolari da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea e il pagamento di 3,1 miliardi di franchi nei prossimi dodici anni, sono inaccettabili.
Pro Svizzera si aspetta dal Parlamento che vengano riconosciute le conseguenze di questo trattato di sottomissione all’UE per la Svizzera e per la Costituzione federale (libera circolazione delle persone, federalismo, diritti politici del popolo svizzero). Sarebbe logico correggere la decisione della maggioranza del Consiglio federale di non sottoporre il pacchetto di accordi con l’UE al referendum obbligatorio, e continuare con il collaudato processo decisionale democratico attraverso il voto di popolo e cantoni.