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Assemblea generale Pro Svizzera: «Ex Professore di sinistra» ed «ex consigliere federale fedele ai suoi principi» entusiasmano Pro Svizzera!

Bern, 5 aprile 2025 - Il movimento apartitico Pro Svizzera ha tenuto oggi, sabato, la sua terza assemblea generale ordinaria a Berna. Circa 800 membri provenienti da tutte le regioni della Svizzera hanno ribadito la loro volontà di difendere la sovranità della Svizzera contro le pretese di potere di vari blocchi di pressione e grandi potenze, e di lottare per il ritorno alla neutralità permanente, armata e integrale. Diversi oratori si sono espressi a favore di un chiaro NO ai previsti accordi con l'UE, impropriamente denominati «Bilaterali III». I membri di Pro Svizzera si sono dicono pronti a lottare con il massimo impegno per un SÌ all'iniziativa per la neutralità.

Elezioni

L’assemblea dei membri ha confermato il Dr. Stephan Rietiker per un ulteriore mandato come presidente di Pro Svizzera. Anche l’intero comitato è stato confermato. Come rappresentante delle giovani generazioni, i presenti hanno eletto all’unanimità Stephanie Gartenmann di Matten b. Interlaken quale nuovo membro del comitato.

 

Proposte dei membri – completati gli statuti

L’assemblea generale ha approvato due proposte dei membri. Pro Svizzera, in conformità con il suo statuto, si impegna a favore dell’indipendenza, della sovranità, della neutralità e della sicurezza della Svizzera. Con l’approvazione di una proposta in tal senso, l’articolo sullo scopo dello statuto è stato integrato con l’incarico di preservare la «libertà» della Svizzera. Inoltre, a seguito della relativa proposta, è stata aggiunta allo statuto la categoria di membri «Giovani».

 

La cultura politica della Svizzera: una questione fondamentale!

Facendo il punto della situazione, il presidente Stephan Rietiker ha posto la domanda fondamentale: «Come possiamo mantenere una base sociale comune, istituzioni funzionanti e un’economia efficiente in un momento in cui nulla è ormai più sacro e tutto può essere ideologizzato?». Oltre alla lotta con iniziative popolari e referendum, ha chiesto un impegno per preservare la tipica cultura politica svizzera. Nelle sue parole conclusive, ha esortato i membri a lottare con tutte le loro forze contro il trattato di sottomissione all’UE e a favore dell’iniziativa per la neutralità. Rietiker: «Nessuna persona ragionevole vede ancora nell’UE un progetto promettente per il futuro. I malfunzionamenti e le miserie della burocrazia di Bruxelles sono evidenti e noti a tutti. L’unico motivo per cui si vuole ancora oggi un maggiore intreccio politico con l’UE è la paura: paura che il nostro paese sia troppo piccolo, troppo insignificante o troppo debole per sopportare la reazione di Bruxelles, che farebbe seguito a un NO al trattato “camicia di forza”».

 

«Professore di sinistra» si schiera a favore dell’iniziativa per la neutralità

Il Dr. Wolf Linder, professore emerito dell’Università di Berna, ha giustificato da una prospettiva di sinistra «… forse sarete sorpresi di vedere un vecchio di sinistra come oratore all’assemblea sull’iniziativa per la neutralità» – l’importanza dell’iniziativa per la neutralità e ha intitolato il suo discorso «Garantire la neutralità – un compito che va al di là dei partiti». Il professor Linder ha dichiarato: «Naturalmente siamo e rimaniamo europei. Ma questo non significa che ci sottomettiamo alle pretese di potere dell’alleanza transatlantica e del suo ordine mondiale monopolare. La linea guida è piuttosto la Carta delle Nazioni Unite, che richiede a tutti gli Stati di rinunciare alla guerra, ma anche alla minaccia di guerra. Se in futuro la Svizzera vuole contribuire alla pace nel mondo, deve opporsi alle violazioni del diritto internazionale dell’ONU, e lo deve fare a prescindere dalle parti coinvolte. Tale neutralità è una sfida e può essere politicamente scomoda. Tuttavia, i suoi vantaggi di politica economica sono evidenti, per esempio se non ci schieriamo con una delle due parti nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Non è affatto egoismo nazionale, se una politica economica estera corretta prende sul serio anche gli interessi dei paesi non occidentali e dei paesi in via di sviluppo. Gli 800 membri presenti di Pro Svizzera hanno sostenuto con grande entusiasmo le dichiarazioni di Wolf Linder.

 

Ex consigliere federale: la neutralità e l’indipendenza rimangono fattori di successo

Il Dr. Christoph Blocher, in qualità di presidente fondatore di Pro Svizzera, è stato accolto con grandi applausi. Nel suo discorso è riuscito a dimostrare il legame tra una neutralità credibile a livello mondiale e una Svizzera indipendente che non può essere subordinata istituzionalmente all’UE senza motivo. Blocher: «Gli oppositori dell’indipendenza siedono nel proprio paese, hanno tutti giurato di preservare l’indipendenza e continuano a creare nuovi strumenti e nuove persone per mezzo dei quali distruggere l’ordinamento statale che rende la Svizzera degna di essere vissuta – in particolare l’indipendenza e la neutralità. Un percorso che è fatale per il nostro paese. È necessario impedirlo perché, se i nostri avversari dovessero vincere, ne conseguirebbero per il nostro paese privazione della libertà e guerra». Secondo l’ex consigliere federale, è fondamentale per il futuro della Svizzera che il legame tra neutralità e sovranità sia evidenziato e riconosciuto.

 

Pro Svizzera: in primo piano le campagne di voto

L’ex consigliere nazionale Walter Wobmann, vicepresidente di Pro Svizzera, e il già consigliere agli Stati ed ex consigliere nazionale Adrian Amstutz, membro del comitato di Pro Svizzera, hanno preparato i membri dell’associazione alle sfide delle prossime campagne di voto. Pro Svizzera si sta concentrando con tutte le sue forze sulle campagne «Sì all’iniziativa per la neutralità» e «No al trattato di sottomissione all’UE».