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Accordo quadro con un partner che sta annegando

Bruxelles comanda, la Berna federale capitola e il popolo svizzero dovrebbe tacere e pagare.

Alfred Heer sull’Accordo istituzionale II e sul perché la Svizzera dovrebbe respingerlo.
Alle lezioni di nuoto abbiamo imparato che si possono salvare le persone che annegano solo se si è abbastanza forti e addestrati per farlo. Altrimenti la persona che sta annegando ci tirerà sott’acqua con il suo forte e disperato abbraccio.

È passato molto tempo da quando i consiglieri federali hanno preso lezioni di nuoto. Ma dovrebbero ricordarsene quando discutono di un accordo quadro con l’UE.

Pensate che sia esagerato? Guardiamo più da vicino lo sviluppo dell’Unione negli ultimi anni. Da comunità economica che ha portato prosperità nel dopoguerra, si è trasformata in un’unione politica con una comunitarizzazione del debito. Mentre in passato i bambini problematici erano l’Italia, la Grecia e la Spagna, ora anche la Francia e altri paesi sono gravati da un’enorme montagna di debiti. E la Germania non sta molto meglio.

Un euro è stato a lungo a 1,50 franchi svizzeri, mentre ora oscilla intorno ai 93 centesimi. E la stabilità politica? In Francia regna il caos e in Germania il governo è crollato prematuramente. In Belgio c’è un caos permanente e anche i Paesi Bassi non sono un’oasi di stabilità.

In Romania, la Corte costituzionale ha appena annullato le elezioni presidenziali perché il risultato non è stato favorevole all’élite politica. Questa lista può essere estesa quasi all’infinito.

L’accordo quadro significa che la Svizzera deve riprendere il diritto UE. Se non lo facciamo, l’UE ci penalizzerà. Gli studenti europei vogliono avere lo stesso accesso a basso costo alle nostre università di cui godono i cittadini svizzeri. L’UE vuole elettricità a basso costo dalle nostre centrali idroelettriche e stabilire come dobbiamo gestire l’energia.

Questi sono solo gli inizi. Ad un certo punto, l’UE dirà che il nostro basso tasso di IVA sta distorcendo il mercato e deve essere aumentato al 18%, in modo da poter estorcere ancora più miliardi in pagamenti di coesione.

La Svizzera non deve aggrapparsi a un partner che sta affogando e che ci trascini con sé nell’abisso.
Una sottomissione al diritto UE e alla Corte di Giustizia dell’UE è la condanna a morte della nostra libertà e indipendenza. Il Consiglio federale dovrebbe regalare a tutti noi un buon Natale e non firmare l’accordo quadro.

Perciò NO al previsto trattato di sottomissione all’UE / NO a Gessler 2.0! 
Non vogliamo: OBBEDIRE, SOPPORTARE, PAGARE E TACERE.

Alfred Heer è un imprenditore e consigliere nazionale UDC zurighese.