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L’immigrazione fuori controllo è dannosa per la Svizzera

Bruxelles comanda, la Berna federale capitola e il popolo svizzero dovrebbe tacere e pagare.

L’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni” non è uno slogan, ma un grido di allarme per difendere la nostra identità, la nostra qualità di vita e il futuro delle prossime generazioni. Oggi la Svizzera cresce a un ritmo che non è più sostenibile: oltre 80’000 persone in più ogni anno. Infrastrutture al collasso, treni e strade intasati, ospedali e strutture sotto pressione. La promessa di un’immigrazione utile al Paese si è trasformata in un fenomeno di massa che stravolge l’equilibrio sociale ed economico.

Chi ne paga il prezzo? I cittadini che vedono i premi di cassa malati esplodere, i salari sotto pressione, le rendite messe a rischio. In Ticino la situazione è ancora più drammatica: in vent’anni i frontalieri sono quasi triplicati, e oggi i lavoratori stranieri sono più numerosi degli svizzeri. Risultato: dumping salariale, precarietà, giovani costretti a emigrare al nord delle Alpi. È questa la Svizzera che vogliamo lasciare ai nostri figli?
Non si tratta di chiudere le porte al mondo, ma di riprendere il controllo. L’immigrazione, se ben gestita, è una ricchezza; se sfugge di mano, diventa una minaccia. Nessun Paese può sopravvivere se cresce senza limiti, se consuma il suo territorio, se sacrifica le sue tradizioni in nome di un’espansione cieca.
Con questa iniziativa, chiediamo regole chiare, limiti sostenibili, rispetto per chi vive e lavora qui. Difendere la Svizzera significa difendere la nostra libertà, la nostra indipendenza e la nostra dignità. È un atto di responsabilità verso il popolo e verso la nostra storia.


Abbiamo una scelta semplice ma decisiva: o lasciamo che la Svizzera diventi una metropoli anonima da 10 e più milioni di abitanti, o proteggiamo il nostro Paese, la nostra terra e il nostro futuro.
La mia scelta è chiara, si all’iniziativa “No a una Svizzera da 10 milioni”.

Piero Marchesi,
Consigliere nazionale UDC

Perciò NO al previsto trattato di sottomissione all’UE / NO a Gessler 2.0! 
Non vogliamo: OBBEDIRE, SOPPORTARE, PAGARE E TACERE.