All’apparizione orchestrata della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dell’allora presidente della Confederazione Viola Amherd, alla fine del 2024 a Berna, hanno fatto seguito degli sviluppi preoccupanti: un gioco a nascondino non trasparente sui contenuti dell’accordo, l’esclusione di fatto dei cantoni attraverso la rinuncia a un referendum obbligatorio e la conclusione dell’accordo quadro UE per la ricerca e l’istruzione (EUPA), discutibile dal punto di vista della politica di sovranità.
Quest’ultimo rimarrà in vigore solo se la Svizzera accetterà in futuro il vincolo istituzionale con l’UE e verserà il contributo di 666 milioni di franchi richiesto da Bruxelles per l’anno in corso.
Il fatto che la consultazione sia stata volutamente fissata nel periodo delle vacanze denota una mancanza di rispetto nei confronti delle forze politiche svizzere.
Pro Svizzera elaborerà la propria presa di posizione con la massima cura. Un gruppo di esperti appositamente costituito analizzerà in dettaglio le oltre «1000 pagine» dell’accordo. La sua enorme portata lascia presagire gravi conseguenze per la sovranità, la legislazione, la democrazia diretta e l’autodeterminazione, nonché per un’economia regolamentata in modo liberale.
Per Pro Svizzera è chiaro: oltre agli enormi pagamenti miliardari supplementari all’UE, la ripresa automatica e dinamica del diritto UE e il controllo della democrazia svizzera da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea costituiscono degli ostacoli insormontabili. Queste richieste fondamentali sono state accettate dal Consiglio federale già prima dei negoziati in una dichiarazione congiunta («Common Understanding») e da allora non sono più state messe in discussione dalla Berna federale.
Tutto sta a indicare che la Svizzera si trova di fronte a un accordo senza precedenti nella sua storia, che distruggerà le fondamenta consolidate e vincenti della sovranità, della democrazia diretta, della separazione dei poteri e del federalismo.
Pro Svizzera conferma la sua valutazione: si tratta di un trattato di sottomissione devastante per il nostro paese. Se il parlamento non correggerà l’errata decisione del Consiglio federale impedendo il referendum obbligatorio, Pro Svizzera intensificherà i preparativi per formare un’ampia e forte alleanza referendaria.
NO al previsto trattato di sottomissione all’UE / NO a Gessler 2.0!
Non vogliamo: OBBEDIRE, SOPPORTARE, PAGARE E TACERE.